I medici di medicina generale (MMG) si occupano di salute mentale dei propri pazienti molto più spesso di quanto si possa pensare. Lo dice uno studio pubblicato su Nature Mental Health dal quale emerge che una visita su 9 (11,7%) negli studi di questi professionisti della salute riguarda proprio problemi legati alla salute mentale. “I MMG trattano tutte le condizioni di salute più comuni, sia acute che croniche; forniscono assistenza preventiva ed educazione sanitaria ai pazienti e indirizzano alcuni di essi a trattamenti specialistici” sottolineano gli autori della ricerca, coordinati da Fartein Ask Torvik, dell’Università di Oslo, ultimo nome dell’articolo.
“Posso confermare che, anche nel nostro Paese, i pazienti che si rivolgono al proprio MMG per problemi di salute mentale sono estremamente numerosi” commenta Anna Carla Pozzi, medico di medicina generale e Segretaria Provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) Milano. “Noi siamo i medici della famiglia e abbiamo un ruolo che va al di là della clinica pura per entrare anche nel sociale e riuscire a intercettare situazioni che altrimenti sarebbero difficili da identificare” aggiunge Pozzi.
La salute mentale in cima alla lista
I dati sull’effettivo carico di lavoro nell’ambito della salute mentale per i MMG sono ancora piuttosto scarsi e spesso soggetti a bias, in quanto ottenuti mediante questionari. Da qui il lavoro di Torvik e colleghi che hanno analizzato i registri amministrativi delle cure primarie norvegesi, identificando tutti gli incontri medico-paziente avvenuti nel periodo 2006-2019 per la popolazione di età compresa tra 0 e 100 anni. “Abbiamo confrontato il volume degli incontri per la salute mentale con i volumi relativi a condizioni diverse, legate a diversi sistemi corporei” precisano gli autori che hanno valutato un totale di oltre 354 milioni di incontri.
I dati mostrano che poco meno del 12% delle visite di un MMG sono dedicate alla salute mentale degli assistiti e solo le patologie muscoloscheletriche riescono a superare quelle mentali nel catturare l’attenzione dei medici. Dallo studio emerge, per esempio, che con i pazienti quarantenni, il 18,7% delle visite riguarda una condizione di salute mentale e il 22% una condizione del sistema muscolo-scheletrico.
